giovedì 28 marzo 2019

L'Architettura visionaria e utopica. Giovanni Battista Piranesi, tra filologia e amplificazione

L'Archittettura visionaria e utopica

Giovanni Battista Piranesi, tra filologia e amplificazione


Giovanni Battista Piranesi. Santa Maria del Priorati di Malta. 1764. Roma 


Nato a Venezia, Giovanni Battista Piranesi (1720-1778) si trasferì a vent'anni a Roma. In quella che era allora la capitale mondiale delle arti, Piranesi realizzò delle serie di incisioni caratterizzate da una profonda perizia filologica da cui dipendere una scrupolosa ricostruzione dei motivi decorativi e stilistici dell'Antichità: i Capricci (o Grottechi) del 1745, le Vedute di Roma, del 1748-1775, le Anticità romane del 1756, le Carceri d'invenzione del 1760. 
I titoli stessi di queste opere, dimostrano però quanto l'artista fosse attratto, dalla licenza delle deviazioni rispetto alle norme, delle contaminazioni stilistiche anche ardite. Egli, vedeva nell'Antichità non un mondo idedale, perfetto ed immutabile, come tendevano a fare tant sgomenti teorizzatori del Neoclassicismo, ma un periodo movimentato anche in maniera drammatica, folto di luci e ombre. 
Una progressione enfatica e magniloquente fa si che egli nella sua opera incisoria alteri le proporzioni degli edifici e che scelga prospetive tali da evidenziare la massiccia solidità delle mura e la novità piovosa degli ambienti interni, così smisurati da sottolineare, per contrasto, la piccolezza delle figure umane. Alla base di una simile modalità di intendere l'antico sta soprattutto lo sbiigottimento dell'artista di fronte a un passato che appare talmente ineguagliabile da non poter essere rivissuto, ma solo rievocato nelle sue gigantesche ed impossibili rovine.
Parere sull'architettura (1765), Piranesi sostiene che l'architettura etrusca e quella romana fossero riccamente decorate, ciò attracerso tavole im cui le facciate degli edifici sono totalmente coperte di ornamenti. 
Nell'unica opera da lui realizzata, la ristrutturazione del complesso che comprendeva la Piazza, la Villa e la piccola Chiesa di Santa Maria del Priorato di Malta sull'Aventino (dal 1764), la particolare visione dell'antichità emerge nel proliferare di emblemi, targhe, trofei di armi che campeggiano sul muro di cinta della piazzetta, senza che sia sempre facile disinguere i motivi pagani. e quelli cristiani.

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