domenica 26 febbraio 2017

Francisco de Goya Y Lucientes

Francisco de Goya Y Lucientes


Maya vestida, 1799


Maya desnuda, 1799


L'aquilone, 1777



Nella Spagna del XVIII secolo l'illuminismo esercitò la sua influenza, determinando il riformismo di un sovrano come Carlo III (1759-1788), appoggiato da intellettuali progressisti come il poeta e giurista J.A. Mèlendez Valdés e il filosofo G.M. De Savellanos, amici di Goya. Di questo clima risentì anche il grande pittore spagnolo, che sempre volle combattere contro l'oscurantismo e la superstizione, anche se col tempo accentuò il suo pessimismo e la sua sfiducia nella possibilità di cambiare le cose.
174617Francisco de Goya Y Lucientes, nato nel 1746 a Fundetodos, un povero borgo dell'Aragona, esordì nel solco della tradizione, Cartoni per arazzi, che egli fornì dal 1744 alla manifattura reale. 
Tali opere rappresentano scene di genere, usanze popolari e giochi campestri, si inseriscono nell'ambito di una pittura decorativa di gusto rococò, anche se progressivamente si caratterizzano per il maggiore cromatismo e per l'accentuazione dello spirito indagatore.
Tra il 1792 e il 1793, in coincidenza con una misteriosa malattia, che avrebbe portato l'artista a totale sordità e che ne accentuò l'isolamento, oltre che la componente meditativa. 
Non mancarono opere di più serena contemplazione, come le due versioni della Maya che Goya dipinse allo scadere del Settecento. La modella, non identificata, appare ritratta nella medesima posa provocante: desnuda e vestida.

L'influenza dell'illuminismo


La famiglia di Carlo IV. 1800 - 1801


3 maggio 1808. 1814


Divenne sempre più stretto il legame tra l'artista e il nuovo clima culturale suggestionato dall'Illuminismo come si vede nell'opera che inaugurò il nuovo secolo, La Famiglia di Carlo IV, in cui alla luce, che è l'elemento unificante del dipinto viene assegnato il duplice compito di sottolineare il lusso degli abiti e il brillio dei gioielli e delle decorazioni, e di far risaltare la bruttezza, la follia e la presunzione degli illustri effigiati.
Deriva dalle Mèninas di Velàzquez, Goya si colloca dietro au suoi modelli, in un punto da dove non sarebbe possibile riprenderli. Il pittore con la sua analisi, di inedita spietatezza, prenda le distanze dalla casa regnante, e sembra che egli aderisca  al nuovo regime quando tra il 1808 e il 1814, la Spagna cade sotto  il dominio napoleonico. L'atteggiamento del maestro spagnolo di fronte alla politica non mancò di ambiguità. Nel 1814, mentre il sovrano legittimo, Ferdinando VII, si apprestava a rientrare in patria, Goya, forse per ingraziarselo, dipinse due episodi della resistenza madrilena contro i francesi: il 2 maggio 1808, e il 3 maggio 1808.

La fine delle speranze riformiste


Saturno 1819 - 1823


Ferdinando VII abolì la Costituzione, ristabilì l'Inquisizione, richiamò i Gesuiti. Goya perse ogni illusione nelle possibilità della regione e dipinse tra il 1819 e il 1923 le pareti di una sua casa di campagna, la cosiddetta Quinta del Sordo, nei pressi di Madrid.

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