venerdì 8 febbraio 2019

L'arte in Mesopotamia. L'arte dei Persiani. Il palazzo persiano. Le arti figurative

L'arte in Mesopotamia


Una veduta del palazzo di Dario I a Persepoli. 518 a.C. 


L'arte dei Persiani

Le testimonianze più importanti dell'arte persiana risalgono alla dinastia degli Achemenidi (559-530 a.C.), un popolo indoeuropeo ce riunì l'impero del fiume Indo fino al Nilo. Fu Ciro il Grande a conquistare Babilonia nel 539 a.C. Con i suoi successori Cambise, Dario e Serse, l'impero persiano si estese fino a comprendere la Lidia, l'Asia occidentale e l'Egitto, giungendo ad aggredire, con alterne fortune, la Grecia. 

Il palazzo persiano

Le caratteristiche dell'architettura persiana sono testimoniante dai grandiosi palazzi eretti nelle città capitali. 
Nella residenza di Ciro a Pasargade, con la planimentria regolare e le ampie scalinate di accesso. 
Il Palazzo di Persepoli, capitale ufficiale eretta da Dario I a partire dal 518 a.C.
La città era suddivisa in tre settori: la Terrazza con i palazzi reali, un'area di culto e la città bassa, caratterizzata da un impianto regolare di strade rettilinee. 
L'area dei palazzi si ergeva su un podio fortificato, frequente in Mesopotamia, cui si accedeva attraverso scale monumentali. Comprendeva i palazzi di Dario, di Serse e di Artaserse, una grande sala delle udienze (l'Apadana), ed ancora harem, il tesoro, tombe reali e magazzini. 
Gli edifici, introdotti da ingressi monumentali e intervallati da vasti giardini, erano rigorosamente orgaizzati sulla pianta quadrata. 
Le colonne, alte ed esili, esse sorreggevano eleganti capitelli, della complessa decorazione, con motivi astratti e teste di animali. Questa innovazione favorì la costruzione di ambienti della spazialità più razionale, l'introduzione di piante più regolari e una visione prospettica basata sul ritmo delle parti costruttive. 

Le arti figurative

Raffinati bassorilievi ornavano palazzi e gradinate: rappresentano con cura decorativa, processioni di dignitari e di guardie reali che rendono omaggio al re. Talvolta erano utilizzate mattonelle smaltate policrome, come nel fregio degli arcieri del V sec. a,C. 
In tutti. l'immobilità e l'uguaglianza delle figure determina un ritmo quasi ossessivo, con evidente tendenza ad una forte astrazione. 
La produzione nel campo delle arti monori, testimoniata da raffinati esemplari di vasellame, armi e gioielli. 

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