sabato 18 novembre 2017

Le premesse del Novecento. Gustav Klimt. La decorazione di spazi pubblici. L'immagine della femminilità.

Le premesse del Novecento

Gustav Klimt


Gustav Klimt


Il protagonista carismatico della Swcessione viennese fu senza dubbio Gustav Klimt (Vienna 1862-1918). 
Gli anni centrali della sua produzione furono quelli in cui l'imperatore Francesco Giuseppe cercò di tenere a freno le istanze separatiste degli Ungheresi e l'aristocrazia difese i sui privilegi, Schnitzler descrisse nei suoi romanzi l'orlo della follia e Freud scoprì la nozione destabilizzante dell'inconscio e la centralità della vita sessuale. 

La decorazione degli spazi pubblici

Klimt intraprese una carriera che dapprima, sembrò votata alla decorazione di spazi pubblici e dunque alla consonanza con i valori etici dell'Impero dal 1880 al 1905. La crisi venne non appena il suo linguaggio figurativo giunse a contenuti che la società viennese ritenne francamente inaccettabili. Fecero scandalo i pannelli proposti per l'Aula Magna dell'Univeristà di Vienna, dove l'allegoria della Medicina mostrava una donna impotente e sopraffatta da morte e malattia, l'allegoria della Giustizia, esibiva uno squilibrio di forme che, invece di celebrare l'inevitabilità del bene, affermava l'impossibilità del Diritto. 

L'immagine della femminilità


Giuditta I 1901


Giuditta II 1909


Le tre età della donna. 1905


L'abbraccio


Il bacio 1907-1908







Klimt era giunto a una sintesi estrema delle fisionomie e a un appiattimento dello spazio, in favore del fondo oro ispirato ai mosaici di Venezia e di Ravenna. Si arricchirono di motivi decorativi che si legavano alle ambientazioni e agli abiti. Le figure maschili scomparvero in favore di un'immagine della femminilità ora fiera e crudele, Giuditta (1901-1909) ora esaltata da una gravidanza che, per la prima volta, veniva esibita senza pudore (Speranza, 1907, e Speranza II 1907-1908), ora estasiata dalla maternità e rinsecchita dagli anni (Le tre età della donna, 1905). 
Emerse il tema della superiorità della donna come colei che è in grado di procreare e che, spinta dalla sua stessa missione generatrice, sa abbandonarsi senza paura né difese all'amore: temi evidenti ne Il bacio (1907-1908) e nel cartone per il fregio L'abbraccio (1905-1909). 
Confermano la centralità della provocazione i motivi stilizzati che riempiono allo spasimo le superfici decorate: fiori che alludono al sesso femminile, volute come rami che prolificano, addiritura cellule che si moltiplicano. 
Altre influenze salienti furono la pittura giapponese di Holusai e Utamaro, di cui Klimt conosceva le stampe; la scultura africana, che egli aveva iniziato a collezionare: il ricordo della densità decorativa dei fregi micenei.

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