domenica 4 febbraio 2018

La linea espressionista. Una generazione in marcia verso l'espressione. Le linee dell'Espressionismo europeo. I principi estetici dell'Espressionismo

La linea espressionista

Una generazione in marcia verso l'espressione


La Danza della vita. Edvard Munch. 1899-1900


Non vi fu un unico ceppo dal quale perse corpo una poetica di gruppo omogenea, ma tanti focolai dispersi soprattutto nell'Europa del Nord. Comune a tutti questi nuclei fu l'esigenza di esprimere attraverso la pittura stati d'animo (di qui appunto il termine Espressionismo) più che oggetti e fenomeni della visione. 
In questo senso la pittura accesa ed emotiva che caratterizzò gli Espressionisti si contrappose a quella, altrettanto vivace ma più indifferente sul piano delle emozioni, che fu propria dell'Impressionismo. 
Si presta attenzione all'introspezione, al modo in cui la sensibilità individuale coglie il mondo. 
Il termine Espressionismo nacque appunto in diretta contrapposizione a quello di Impressionismo. Si descrive con esso uno stile legato alla soggettività, con radici che, si possono trovare nel Michelangelo del non-finito, nell'ultimo Tiziano, nel Goya politico, e con un'eredità che si spinge fino ad artisti del secondo dopoguerra come Francis Bacon, Georg Baelitz e Anselm Kiefer. 

Le linee dell'Espressionismo europeo

- Radici: Vincent van Gogh, Paul Gaugain
- Precursori: James Ensor, Edvard Munch
- Espressionismo francese: Fauves: Henri Matisse, André Derain, Maurice de Vlaminck, Kees van Dongen. Ecole de Paris espressionista: Chaim Soutine, George Rouault
- Espressionismo tedesco: A Dresda e Berlino: Die Brücke: "Il ponte": Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel, Karl Schimdt-Rottluff, Otto Müller, Emil Nolde, Maw Pechstein e altri
A Monaco: Der Blaue Reiter, "Il cavaliere azzurro": Vasilij Kandisnskij, Franz Marc, August Macke, Alexej von Jawlenskij.
- Espressionismo austriaco: a Vienna: Oskar Kokoschka, Egon Schiele

I principi estetici dell'Espressionismo

Il critico che ha costruito la teoria più calzante a proposito dell'estetica professionista fu Wilhem Worringer, nel suo libro Astrazione ed Empatia, pubblicato nel 1908. 
I punti fondamentali che Worringer individua nell'arte espressionista sono: 
- Ritorno ai primitivi;
- Rivalutazione dell'arte gotica tedesca; 
- Valorizzazione dell'arte popolare folkloristica;
- Liberazione della forza del colore;
- Distorsione ed esagerazione dei tratti figurativi;
- Eliminazione dell'illusionismo prospettico;
- Rappresentazione della nattura in senso simbolico e panteistico, così da identificarla con il principio divino. 

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