mercoledì 28 febbraio 2018

Firenze: La svolta rinascimentale.Un confronto emblematico: il concorso del 1401

FIRENZE: LA SVOLTA RINASCIMENTALE

Un confronto emblematico: il concorso del 1401


Lorenzo Ghiberti. Sacrificio di Isacco. 1401

Filippo Brunelleschi. Sacrificio di Isacco. 1401


Lo spinario. Roma. Musei Capitolini




Episodio emblematico è quello del concorso del 1401, bandito dall'arte della Calimala (coporazione dei commercianti dei panni di lana) per scegliere lo scultore cui affidare l'esecuzione della seconda porta del Battistero di Firenze. 
Ai partecipanti fu richiesto di realizzare inn bronzo la scena biblica del Sacrificio di Isacco. Delle diverse forme eseguite, si sono conservati solo i saggi di Filippo Brunelleschi e di Lorenzo Ghiberti, al quale fu affidata all'unanimità dai giudici del concorso l'esecuzione della porta. 
Ghiberti fornisce un'interpretazione derena e pacata del Sacrificio di Isacco. Un fiammeggiante sperone di roccia permette allo scultore di organizzare e unificare la scena: sulla sinisra si trovano due eleganti servitori, che discutono amabilmente tra loro: sulla destra Abramo punta il coltello alla gola del figlioletto Isacco, che Ghiberti descrive con estrema precisione astronomica, esemplandolo sulla plastica antica. Lo scultore fiorentiino colloca sulla cima dello sperone di roccia l'ariete destinato al sacrificio, iganro del suo destino. Ghiberti sinetizza consapevolmente classicismo e gotico, fornendo una prova di impeccabile qualità formale, nella quale la luce accarezza le forme, definendole con un delicato chiaroscuro. 
Brunelleschi, organizza la scena su due piani dstinti. In primo piano, le figure dei servitori sono presentate in pose complesse dal forte aggetto (quello di sinstra è chiaramente esemplato dalla statua antica dello Spinario), che le fanno debordare dalla cornice mistilinea.
Su un piano formato dalla roccia, percepibile più in profondità rispetto allo spirito ospitante i due servitori, si svolge il Sacrificio di Isacco, descritto con toni drammatici, sottolineati da un aspro modellato, che scava lo spazio intorno alle figure, colpiti da continui lampi di luce: Abramo, con irruenza, prende alla gola Isacco, che urla cercando di divincolarsi, l'angelo blcca con forza il braccio di Abramo, il quale lo fissa sconcertato. 
Brunelleschi carica di umanità l'episodio, attualizzandolo.
Con questa interpretazione nuova e vissuta della storia biblica, con il riuso cosciente e personale dell'anico, con lo studio della corporeità delle figure, la formella di Brunelleschi si propone come primo esempio di opera rinascimentale, troppo precoce per trovare il consenso della committenza, ancora orientata verso i modi del Gotico Internazionale. 

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