sabato 27 maggio 2017

Il Gotico internazionale in Italia Centrale e Meridionale. L'Emilia Romagna e le Marche

IL GOTICO INTERNAZIONALE IN ITALIA CENTRALE E MERIDIONALE

L'EMILIA ROMAGNA E LE MARCHE 

Il cantiere di San Petronio



San Petronio. Bologna


A Bologna nel 1388, il Consiglio dei Seicento, allora al governo nella città, si apre il cantiere della Cattedrale di San Petronio, affidato all'architetto Antonio di Vincenzo: l'enorme edificio è impostato su tre navate coperte da volte cuspidate rette da dieci pilastri con capitelli fogliati. Lo slancio verticale della navata centrale dell'edificio viene equilibrato dall'ampio spazio destinato lateralmente alle cappelle. 

La pittura di Giovanni da Modena


Giovanni da Modena. Storie di Magi. Il ritorno dei Magi per mare. 


Nella decorazione pittorica della cattedrale bolognese, risulta impegnato il massimo esponente del Gotico Internazionale emiliano, Giovanni da Modena, documentato a Bologna dal 1409 al 1456.
Intorno al 1410 il maestro vi realizza la decorazione ad affresco della cappella del mercante di sete Bartolomeo Bolognini. 
Sulle pareti sono raffigurati, il Giudizio Universale, Scene di vita di San Petronio il Viaggio dei Magi, nei quali Giovanni da Modena mette in campo una straordinaria carica espressiva, ed un'attenzione verso suggestioni popolari. 

I fratelli Salimbeni


Lorenzo Salimbeni, Sposalizio mistico di Santa Caterina 1400.


Lorenzo e Jacopo Salimbeni. Battesimo di Cristo, 1416

Lorenzo Salimbeni (noto dal 1400 al 1420), che nel 1400 firma il graziosissimo Trittico con al centro il Matrimonio mistico di Santa Caterina eseguito per San Severino Marche, che la signoria degli Smeducci avevea portato, tra Tre e Quattrocento, ad un momento di notevole prosperità. 
La figura tagliente ed aristocratica della Santa Caterina, l'arrovellarasi dei panneggi della Vergine, la straordinaria delicatezza degli incarnati delle figure tradiscono, un notevole aggiornamento sulla miniatura lombarda e francese. 
Il Trittico di San Severino nel 1416, Lorenzo, in compagnia del fratello Jacopo, affresca l'ratorio di San Giovanni ad Urbino con la Crocifissione e le storie del Battista, i fatti della vita del santo sono affiancati da questi episodi di vita quotidiana che conferiscono un tono spensierato alla narrazione.

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