martedì 26 luglio 2016

Il Gotico Internazionale in Italia settentrionale. L'area alpina

IL GOTICO INTRNAZIONALE IN ITALIA SETTENTRIONALE

L'AREA ALPINA

Un crocevia culturale

Le Alpi, furono nel corso di tutto il Medioevo un vero e proprio crocevia culturale, un luogo di scambi proficui. Dai primi anni del Quattrocento le zone alpine furono ampiamente interessate dall'ondata del Gotico Internazionale.
Tre furono i maggiori centri del Gotico alpino: le corti dei duchi di Savoia a Chambéry, Thonon e Ripaille, dei marchesin di Saluzzo in Piemonte e dei duchi di Tirolo.

Il Piemonte: nel segno di Giacomo Jaqueiro





I Prodi e le Eroine. Maestro della Manta 1410-1420


La Savoia al tempo di Amedeo VIII (1416 - 1451), visse una stagione artistica splendida: il duca intensificò di molto in rapporti diplomatici co il Berry e la Borgogna (grazie al matrimonio di Bianca, figlia del duca di Borgogna), favorendo gli scambi culturalin con la Francia e riunendo una grande biblioteca di codici franco-borgognoni e fiamminghi.


Giacomo Jaquerio. Salita al Calvario 1415-1420

Le aperture culturali del ducato di Savoia - dove operò tra l'altro  il pittore e miniatore svizzero Jean Bapteur, autore con Péronet Lamy, della prima parte del codice dell'Apocalisse (realizzata tra il 1429 e il 1434) ora all'Escorial  - furono di grande stimolo per l'attività dl torinese  Giacomo Jacqueiro (notizie dal 1401 al 1451), pittore al servizio degli Acaia (un ramo cadetto ei Savoia) e di Amedeo VIII. Jaqueirob operò tra Torino, Ginevra e Thonon, sviluppando un linguaggio personalissimo, caratterizzato da una limpida gamma cromatica, da una linea fortemente espressiva e dalla compresenza di delicatezza ed eleganza con spunti di realismo plebeo. La Salita al Calvari, affrescata nella Chiesa di sant'Antonio a Ronverso (TO), databile entro il secondo decennio del Quattrocento.
Maestro della Manta, autore nell'omonimo Castello, dimora dei marchesi di Saluzzo, di un ciclo di affreschi raffiguranti i Nove Prodi e le Nove Eroine, descritti secondo un gusto squisitamente cortese, abbigliati alla moda dell'epoca e dipinti con larghe campiture di colore smaltato.

Il Trentino


Il mese di Aprile. Maestro Venceslao fine XIV secolo


Il mese di Ottobre. Maestro Vendeslao fine VIV secolo


A Trento, la vicinanza con i territori del ducato di Tirolo favorì la penetrazione di opere e di artisti tedeschi e dell'Europa dellìEst: al pittore Boemo Venceslao si deve, la decorazione di una sala della Torre dell'Aquila nel castello di Trento, su commissione di Giorgio di Liechtenstein, un tempo preposito del Duomo si Vienna, dal 1390 principe vescovo della città italiana.
Sulle pareti della torre sono raffigurati i Mesi, intervallati da esili colonnine che inquadrano le scene: le attività agricole e i divertimenti dei signori sono descritti con minuzia e con un linguaggio fresco e pacato.

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