venerdì 26 agosto 2016

L'età Paleolitica. La Preistoria

PREISTORIA

L'età paleolitica

L'età paleolitica (dal greco Palaios, antico, e Lithos, pietra) si è sviluppata attraverso diverse fasi di mutazione climatica e di profonde alterazioni dell'ambiente.
I primi materiali archeologici risalgono all'attività dell'Homo Habilis, vissuto tra due e un milione di anni fa. Sono rudimentali manufatti, soprattutto pietre scheggiate attraverso percussione (chopper).
Nel Paleolitico inferiore sono collocate le fasi dell'Homo erectus (fino a 200.000 anni fa) e dell'Homo sapiens. Quest'ultimo a partire da 35.000-30.000 anni fa, ha avviato in Europa la grande avventura dell'arte figurativa e dell'arte mobiliare, ovvero quella comprendente oggetti ornamentali o d'uso.
In Italia la presenza dell'uomo risale tra un milione e 800.000 anni fa, come in tutta l'Europa centro-mediterranea.


Bisonte 12.000 a.C. circa. Grotta di Altamira (Spagna)

Importanti sono i siti che testimoniano gli insediamenti di 600 - 500.000 anni fa.
Le testimonianze dell'età paleolitica a noi giunte manifestano una concezione magica dell'esistenzaelaborata dall'uomo: egli non sa darsi una spiegazine dei fenomeni della natura e il lampo, il tuono, la pioggia, il buio della notte sono eventi spavntosi ed inspiegabili. E' in questo periodo che l'uomo comincia a servirsi dell'immagine per esprimersi: scolpisce statuette, raffigura sulle pietre e sulle pareti delle grotte bisonti, renne, cavalli, cervi e mammuth. Utilizza la tecnica della pittura e incide segni sulle rocce, i graffiti rupestri.
Raffigurando l'animale, l'uomo del paleolitico vuole assicurarsi la sua cattura. L'atto figurativo diviene quindi un momento propiziatorio, una sortaa di rito in cui, attraverso un forte processo di astrazione e di partecipazione emotiva, vengono anticipati eventi essenziali. Hanno grandi dimensioni e spesso l'autore sfrutta la sporgenza delle rocce per rafforzarne il volume.
Grande importanza assunse in Europa l'arte parietale del Paleolitico superiore. Particolarmente diffusa in Spagna e in Francia, in pitture e in disegni graffiti sulle pareti rocciose.


Bisonte. 12.000 a.C. Grotta di Altamira (Spagna)

L'areheologo A. Leroi-Gourhan ha suddiviso la produzione paleolitica in quattro stili:
Il I stile oarcaico, si colloca tra il 30.000 e il 23.000 a.C. ed è riferito alle testimonianze rinvenute sulle rive del fiume Vézère in Dordogna (Francia). E' caratterizzato da una forte semplificazione delle forme: figure schematiche e simboliche individuate mediante controni continui. Gli animali, generalmente buoi, bisonti, stambecchi, cavalli, sono per lo più graffiti o dipinti sui dolci rilievi delle rocce. Rilevamenti sono a La Ferrassie e Laussel.
Nel II stile sviluppatosi tra il 23.000 e il 17.000 a.C., le figure animali, spesso in gruppi, erano veri e propri cicli parietali. Gli animali sono omrmai tracciati con segno nitido e flessuoso, anche se ridotto spesso al contorno e mancano talvolta alcuni particolari come le zampe.
Le figure del III stile, diffusosi tra il 17.000 e il 15.000 a.C., ad una maggiore definizione del tratto associano l'attenzione alle macchie di colore, soprattutto in ocra e in grigio. I corpi massicci mettono tuttavia in evidenza zampe piccole e sproporzionate, che appaiono quasi incoerenti con parti dell'animale rese addirittura in scorcio come le corna. Le grotte  di Lascaux, di Pech-Merl, Roc de Sers (Francia) e di El Castillo (Spagna).
La tecnica realistica giunge a maturazione nel IV stile, sviluppatosi fino all'8.500 a.C. circa. L'uso dei bruni e delle ocre è calibrato dai grigi di contorno, ottenuti con polvere di carbone. L'artefice utilzza con abilità lo scorcio, per offrire un saldo senso del movimento o della possenza dell'animale.

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