FILIPPO BRUNELLESCHI
Andrea Cavalcanti detto il Buggiano, Busto di Filippo Bruneleschi. Firenze, Santa Maria del Fiore
Andrea Cavalcanti detto il Buggiano, Busto di Filippo Bruneleschi. Firenze, Santa Maria del Fiore
Il "padre" del Rinascimento italiano
Filippo Brunelleschi (1377+1446) è l'iniziatore del Rinascimento italiano. A lui, si deve la scoperta delle regole geometriche che sono alla base della prospettiva centrale.
Artista proteiforme, pittore e scultore, ma soprattutto architetto e ingegnere, Brunelleschi sostanzia la propria opera di profonde riflessioni sull'antico, condotte nel corso di alcuni soggiorni romani.
Il primo di questi viaggi di studio segue di poco il concorso del 1401 per la seconda porta del Battistero e le sue opere di esordio nelle vesti di scultore e di orafo.
Dall'osservazione delle architetture romane Brunelleschi desume alcune norme che guideranno tutta la sua attività svoltasi a Firenze nel corso di un trentennio: alla base della progettazione degli edifici si trovano ragioni metriche, di armonia musicale. Metro dell'architettura, come negli edifici antichi è il modulo, un sistema di regole che stabilisce rapporti proporzionali tra le pareti di una costruzione. La bellezza delel costruzioni deve derivare dall'armonia delle proporzioni, dalle strutture architettoniche desunte dall'antico (capitelli, colonne, paraste, timpani ecc.), dalla semplicità.
Lo Spedale degli Innocenti
Lo Spedale degli Innocenti, un orfanotrofio commissionatogli dall'Arte della Seta ed iniziato nel 1419, ad un anno della vittoria del concorso per la Cupola di Santa Maria del Fiore. Dal porticato rettilineo si accede ad un cortile quadrato, al quale sono affiancati i due ampi ambienti rettangolari della chiesa e della sala con i letti dei fanciulli; al piano seminterrato trova posto la scuola e le officine per l'educazione degli stessi.
Il porticato esterno, costruito secondo un chiaro sistema metrico eeuritmico (l'intercolumnio è pari all'altezza delle colonne e alla profondità del porticato), che la bicromia della pietra serena grigia e delle partiture murarie in intonaco più chiaro contribuisce a sottolineare. Il porticato, funge da tramite tra orfanotrofio e città, riqualificando l'area dell'Ospedale come un foro classico e predeterminando anni dopo la Piazza della Santa Annunziata, delimitata su tre lati da porticati, forse l'esempio più compiuto di piazza rinascimentale.
La Chiesa di San Lorenzo e la Sagrestia Vecchia
Filippo Brunelleschi. Chiesa di San Lorenzo. 1419 Firenze
Filippo Bruneleschi. Sagrestia Vecchia di San Lorenzo. 1419/21-1428. Firenze
Il sistema modulare viene approfondito da Brunelleschi nella Sagrestia Vecchia di San Lorenzo (1422-1428), sacello gentilizio dei Medici parte della generale ristrutturazione del complesso di San Lorenzo, della quale Brunelleschi viene incaricato nel 1419.
Se per la chiesa l'architetto si trova imbrigliato e costruito a risistemare ed armonizzare quanto già esistente, per la Sagrestia Vecchiala situazione è diversa l'edificio viene costruito ex novo, secondo un progetto che riscuoterà grande fortuna anche al di fuori della Toscana (soprttutto in Lombardia e in Veneto).
Brunelleschi accosta due vani cubici di diverse dimensioni: la sagrestia vera e propria coperta da una cupola ombrelliforme a dodici spicchi (sul tamburo di imposta della stessa sono aperte dodici finestre tonde), che poggia su quattro pennacchi a triangolo sferico, e la piccola scarsella sull'altare, nella quale l'architetto ripete le forme della sagrestia, dilatando però lo spazio angusto con due nicchie laterali.
Le pareti della sagrestia e della scarsella sono scandite da paraste corinzie, archi e profili di finestre in pietra serena, che sottolineano le forme geometriche sulle quali è giocato l'intero progetto del cerchio e del quadrato.
Anche le decorazioni in stucco policromo, realizzate da Donatello (circa 1435-1443), sono inscritte entro queste forme geometriche. L'effetto dell'insieme, è quello di un sacello carolingio. L'esterno dell'edificio, costituito da un parallelepipedo in miniatura, soromontato da un tamburo e concluso da un tetto conico a squame e da una lanterna.
La Cappella Pazzi: 'variazione dul tema' della Sagrestia Vecchia
Cappella dè Pazzi. 1429-1461. Filippo Brunelleschi
Una variazione della Sagrestia Vecchia nella Cappella Pazzi, costruita a partire dal 1430 nel chiostro delal Chiesa di Santa Croce, su commissionee dell'omonima famiglia fiorentina: ad un vano cubico centeale coperto da cupola ombrelliforme si afiancano due brevi ali voltate a botte, con un'espansione della pianta in senso cruciforme.
L'ampliamennto della Chiesa di santo Spirito (1428), edificata per la maggiore parte dopo la moerte dell'architetto, e per la costruzione della Rotornda di Santa Maria degli Angeli (1434-36), la cui realizzazione sarà interrotta assai presto.
Santo Spirito, presenta una ricca articolazione dello spazio, dilatato e di ampio respiro, che ripropone la monumentalità degli edifici classici: quaranta nicchie si snodano senza discontinuità lungo le pareti delle navate laterali e del transetto; le colonne inquadrano le piccole ed eritmiche campate dellenavate laterali, formando una processione continua; all'altezza del capocroce, dove si incontrano navate e transetto, si percepisce uno spazio fortemente accentrato, esaltato dal convergere della luce, che lasia invece in una delicata penombraa le navate laterali.
L'esterno, ritmato dagli estradossi delle nicchie-cappelle, rifelttendo così il movimento dall'interno.
Il progetto per Santa Maria degli Angeli nasce sulla scorta dello studio degli antichi edifici a painta centrale: intorno ad un vano ottagonale si aprono otto cappelle comunicanti tra loro, che portano a sedici il numero dei laati dell'esterno.
Simbologie numeriche e formali: l'otto è numero mariano, mentre la forma della chiesa ricorda quella di una corona, in riferimento all'incoronazione della Vergine.
La Rotonda, un progetto d'avanguardia, come il primo esempio di riflessione sula forma ideale del temppio a pianta centrale, metafora del divino, con il quale in tant si cimenteranno in seguito.
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