L'Arte egizia
Il tempio nell'antico Egitto
Tempio di Lùxor
Tempio di Amon a Kàrnak
Tempio di Abul Simbel. Con i quattro colossi raffguranti Ramses II
Ramessèum. 1260 a.C.
Nell'Antico Egitto vennero edificati a partire dal III millennio, edifici templari dalle forme grandiose. Il tempio poteva essere dedicato alle divinità, di cui rappresentava l'abitazione terrena, oppure avere funzione funeraria, in quanto luogo di sepoltura del faraone e dedicato al suo culto.
Al tempio era affidata la gestione amministrativa dei territori di pertinenza, per consentire la loro autosufficienza, dall'altro per garantire la conservazione o la presenza di aree libere per eventuali successivi ingrandimenti.
Per i templi venivano edificati anche i quartieri per i lavoratori.
Mediante un imponente coolonnato, il tempio egizio, per la prima volta nella storia, apre lo spazio archtettonico, verso l'esterno, con un marcato senso di monumentalità.
All'interno, gli spazi sono invece distribuiti in modo complesso e articolati dalla presenza di numerose colonne.
Il complesso architettonico si organizza lungo un asse rettilineo, corrispondente al percorso processionale che si sviluppa a partire dal grande portale d'ingresso fino alla cella interna, che funge da santuario. Questo impianto, già presente nel tempio presso La Piramide di Chefren, venne definitivamente codifcato nel Nuovo Regno (detto "Età dei Templi"-1570-1070 a.C.).
Sono ricorrenti il grande ingresso monumentale (il pilone), il cortile, quasi sempre colonnato, la sala ipostila (dal greco hypò, sotto, e stylos, colonna), il cui soffitto piano e sorretto da colonne, e il santuario, che ospitava la statua del dio.
Il Nuovo Regno (1550-1070 a.C.), Tebe divenne la capitale grand la tomba, ancora inviiosa e si arricchì di edifici monumentali: Omero la definì, per questo, "la città dalle cento porte".
Importanti complessi templari realizzati in questa fase sono quelli di Kàrnak e Lùxor.
I tempio di Amon a Kàrnak che si estende per 26 ettari ed è racchiuso in una cinta muraria. Fu edificato nell'arco di cinque secoli, tra la XVIII e la XXV dinastia, con ampi inneschi in età tolemaica, dunque fino al IV secolo a.C. Dedicato alla triade divina di Tebe (Amòn, la sposa Mut e il figlio Hons), è noto per le grandi dimensioni e la complessità tipologica: si sviluppa per 350 metri lungo l'asse est-ovest in una ricca concatenazione di ambienti coperti e di sapzi aperti, cortili per lo più colonnati, piloni monumentali, obelischi, sale ipostile.
Il complesso è introdotto da un lngo viale, detto Via egli dei, costeggiato da quaranta criosfingi, statue con corpo di leone e testa di ariete, esseri cari al dio Amon, nelle quali si sarebbe incarnato il sovrano, a protezione del suo tempio.
Segue un monumentale pilone, realizzato nel IV secolo a.C.; accesso a due torrioni, binati per rappresentare l'esistennza dei due regni. Da qui si perviene, ad un secondo ingresso e quindi alla gigantesca sala ipostila, retta da 134 colonne a forma di papiro, il cui fiore alla sommità compone un capitello.
Questi ambienti erano destinati alle grandi masse di fedeli. Scarsamente illuminato, il santuario conteneva la statua del dio o i simboli sacri. In un'anticamera era conservata la barca sacra sulla quale l'immagine della divinità veniva portata lungo il fiume, nel corso di riti processionali.
Grande importanza assumono anche, nel Nuovo Regno, i templi funerari.
Nella Valle dei Re, presso Tebe, 61 sepolture di faraoni del Regno Nuovo, mentre nella vicina Valle delle Regine furono sepolte le regine, i principi reali e i dignitari. Le sepolture sono scavate tutte in rilievi calcarei di colori rosati molto suggestivi e difese da fortini che dovevano tenere lontana la popolazione. Qui fu rinvenuta nel 1919 ls tomba, ancora inviolata, di Tutankhamon.
Lo stesso Strabone nel 27 a.C., le cosiddette 'siringhe', corridoi e camere animate da scene in rilievo o dipinte.
Il complesso templare di Abu Simbel, sulle reive del lago Nasser, non lontano dal Sudan. Il tempio, riprende l'organizzazione planimetrica degli edifici templari codificati.
La aprete di accesso, con quattro colossali statue del sovrano, è stata realizzata a guisa di pilone. Si apriva una sala arricchita da pilastri (ad imitazione del cortile di un tempio in muratura). Lungo il percorso si schiudeva quindi una sala ipostila, con tre cappelle: di queste, la centrale contiene quattro statue di divinità (Ptah, da Menfi, Amon Ra, da Tebe, Amon Ra-Hakhte, di Heliopoli, e lo stesso Ramses II, autoproclamatosi figura divina), anch'esse ricavate nella roccia.
Tra i templi funerari, il Rames-sèum, dedicato a Ramses II.
La pianta segue il classico schema templare longitudinale, nella successione di cortili e di sale ipostile, che si estende entro un immenso recinto quadrilatero. Sul cortile di ingresso prospetta il Palazzo reale.
Analoga struttura, ha il Tempio di Ramses III. ultimo grande faraone egiziano, a Medinet Habu presso Tebe,
Il tempio è il più grande tra quelli noti, come attesta l'antico nome di 'Tempio di milioni di anni'.
Un altro muro di cinta in mattoni racchiudeva il tempio funerario e quello di Amon, presso i quali si apriva una vera e propria città nuova. Un canale collegava il Nulo al tempio per consentire l'approdo delle barche processionali.
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