L'arte in Mesopotamia
Due tipologie architettoniche: la ziqqurat e il tempio
La ziqqurat
Ziqqurat di Ur
Le prime ziqqurat, templi a torre che hanno caratterizzato la cultura costruttiva della Mesopotamia, comparvero alla fine del III millennio.
La ziqqurat ha pianta quadrangolare e si eleva mediante terrazze sovrapposte, via via più piccole e di altezza variabile.
Alla sommità una torre ospitava la casa del dio. A questa, si giungeva mediante una serie di scalinate poste su un latotra cui una, principale, che si sviluppava frontalmente con andamento rettilineo.
Dalle piattaforme si accedeva a sale per riunioni legate al culto e alla rappresentazione dei dignitari regali.
Al piano terreno si aprivano botteghhe e magazzini.
Lw ziqqurat di Ur, Eridu, Uruk, Babilonia e, in Iran, Dur Untasi. Questa tipologia sopravvisse per moltissimo tempo, se ancora nel III sec. a. C. se ne erigeva una nel centro antico di Uruk, dedicato al dio Anu.
Ciò che caratterizza la ziqqurat e il volume masiccio: simbolo di montagna sacra, quindi espressione del potere divino, l'edificio colelga idealmente la Terra al Cielo.
E' la ziqqurat di Luna Nanna, dio della Luna, o di Sin a Ur, edificata da Or-Nammu (2113-2095 circa a.C.), il primo re della terza dinastia Ur, e del figlio Shulgi e poi interamente rimodellata dall'ultimo re babilonese, Nabonedo, alla metà del VI secolo a C. Coonstava in origine di tre gradoni, elevati per circa 25 metri di altezza su un'ampia base rettangolare.
La ziqqurat di Etemenanki, colllegata al tempio di Marduk a Babilonia, poi ricostruita dal re Nabopalassar (625-605 a.C.) e dal figlio Nabucodonosor II. Essa si lega al mito della biblica teoria di Babele.
Aveva una base quadrata di 90 metri di lato, come l'altezza, ed era composta da 7 gradoni di altezza progressivamente decrescennte. Alla sommità si elevava il piccolo sacello sacro.
Erodoto ricorda le scalinate che si sviluppavano attoro al monumento, e per questo talvolta furono erroneamente interpretate come elicoidali.
Il recintoo esterno, anch'esso quadrato, misurava, 400 metri di lato ed era delimitato su due lati della via delle Processioni, che dopo aver attraversato il fiume piegava verso la porta di Ishtar.
Il tempio
Il tempio Bianco di Uruk. 3000 a.C.
In Mesopotamia, il tempo mostra un'evoluzione formale e distribuiva molto lenta e graduale.
- La struttura templare è posta su una piattaforma artificiale rialzata. L'accesso, sul lato lungo, avviene mediante una rampa.
- La pianta è spesso tripartita: ad un vano centrale rettangolare sono affiancati, sui lati lunghi, due vani minori.
- L'ambiente centrale, a sviluppo longitudinale, si configura come cella. Vi si accede lateralmente.
- Le pareti sono articolate attraverso la presenza di nicchie e pilastri aggettanti.
- L'altare è collegato sopra un lato breve.
I templi avevano un ampio cortile interno e fungevano anche da magazzini per le scorte alimentari dell'intera città.
Tempio Bianco di Uruk, del 3.000 a.C. circa.
Lungo 22,30 metri e largo 17,50 era collocato su una grande terrazza ed era caratterizzato dal rivestimento in calce delle pareti, da cui il nome.
Dopo la metà del terzo millennio, la sala venne suddivisa in due parti, una cerimoniale e l'altra deputata all'adorazione dei fedeli.
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