Le premesse del Novecento
L'ornamento è un delitto?
Adolf Loos. La casa della Wichaelerplatz. 1910
Adolf Loos. Casa Scheu. 1912 Vienna
Ornamento e delitto (1908) è il titolo del saggio più famoso di Adolf Loos (1870-1933), l'architetto e teorico aistriaco che si oppose vivacemente alla Secessione Viennese e più in generale alla tendenza ad abbellire le strutture architettoniche con sovrastrutture decorative.
La Casa Scheu a Vienna (1912) e i Piani di edilizia popolare per Heuberg, fanno della sua voce un primo, isolato segno di ribellione alla moda decorativa. L'architettura spogliata fino all'osso del Razionalismo sarebbe stata l'esito estremo della sua condanna.
Loos rispondev a una considerrazione positiva dell'ornamento, ritenuto veicolo di valori simbolici e spirituali oltre che un'esecuzione artigianale capace di contrastare quella seriale, sostenuta da teorici come il tedesco Gottifried Semper (1803-1879), l'inglese John Ruskin (1819-1900), e il suo allievo William Morris (1834-1896).
La diatriba ha attraversato tutto il secolo, dividendoo i sostenitori di una bellezza nuda e derivatta dalla purezza razionale delle forme, dai fautori di una piacevolezza immediata e dai risvolti popolari. la polemica è giunta finoo a costituire uno dei gangli della lotta tra fautori del Movimento moderno e promotori dello stile Postmoderno scoppiata attorno al 1980.
Chi è contro l'ornamento crede fortemente nel potere etico, sociale ed estetico della logica, concepita come suprema forma mentis che unifica tutta l'umanità. Chi è a favore dell'ornamento non ha un simile retroterra utopistico e attraverso l'eclettismo punta alla convivenza di tradizioni etiche, etniche ed estetiche differenti.
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